In Europa tre edifici su quattro sono poco efficienti ed inquinanti

In Europa tre edifici su quattro sono poco efficienti ed inquinanti



Tre edifici su quattro tra quelli ubicati in suolo europeo sono inefficienti dal punto di vista energetico. Quattro immobili su quattro del Vecchio Continente saranno ancora in uso nel 2050, nonostante l’attesa accelerazione dell’innovazione tecnologica. Nel corso del 2020 l’immobiliare ha raggiunto il picco di emissioni della sua storia, arrivando al 38% di tutte quelle legate all’energia. Tre ricerche internazionali che aiutano a inquadrare la partita in gioco. Perché, se si intende realizzare davvero la transizione energetica e non limitarsi a lanciare allarmi, intervenire sull’immobiliare diventa inevitabile.

 

La strada della riqualificazione

Considerato che è inimmaginabile buttar giù ciò che non funziona e ricostruire, non resta che accelerare sulla strada della riqualificazione. Il tema riguarda gli immobili e in questo senso il boom di lavori avviati in ottica Superbonus 110% fa ben sperare. Ma la questione riguarda anche gli impianti, in un Paese come il nostro in cui il 90% delle case presenta i radiatori, costruiti e dimensionati per funzionare a temperature elevate, che non sono alla portata delle pompe di calore tradizionali.

 

Un bisogno di mercato che punta ad intercettare Teon, azienda che, grazie agli investimenti in ricerca e sviluppo, progetta, produce e commercializza pompe di calore brevettate, capaci di lavorare a 80°C con elevata efficienza, di focalizzarsi su questo segmento di mercato.

“La bolletta energetica rappresenta una delle spese principali delle famiglie”, racconta Ferdinando Pozzani, chief executive officer di Teon, società del gruppo Veos, che ha una serie di controllate attive nella realizzazione di soluzioni sostenibili per l’energia e l’ambiente, nonché socio di Arse, associazione riscaldamento senza emissioni. “Da qui la nostra scelta di puntare su soluzioni di riscaldamento che estraggono la maggior parte del calore da fonti naturali, pulite, inesauribili e gratuite, abbattendo così i costi e azzerando le emissioni inquinanti sul posto, con il valore aggiunto di non dover metter mano all’impianto e ai terminali”.

                              

Rispetto ad una caldaia a metano, l’azienda segnala che è possibile dimezzare la bolletta, mentre rispetto a una caldaia a gasolio o gpl si scende anche del 70%. “Con detrazioni pre-Superbonus le nostre pompe di calore consentono di rientrare dell’investimento in cinque o sei anni rispetto a una caldaia a gas, in due o tre anni anni rispetto ad una caldaia a gasolio o gpl”, aggiunge.

 

Contributo agli obiettivi comunitari

Quali sono le condizioni per installare i dispositivi Teon? “La nostra tecnologia può essere installata in qualsiasi edificio, residenziale, commerciale o industriale, vecchio o nuovo, di qualunque dimensione e in qualsiasi clima, senza dover mettere mano all’impianto esistente. Oltre alla riduzione dei costi di gestione, così facendo si aumenta il valore dell’immobile”, replica il top manager della società nata nel 2015 con l’obiettivo di ottimizzare le risorse energetiche e ambientali riducendo i consumi e gli sprechi. Una strategia che al tempo stesso punta a ridurre le spese a carico dei consumatori, migliorare la qualità dell’ambiente in cui viviamo e avere anche impatti positivi sotto il profilo sociale ed economico. “Con questo approccio possiamo dare un taglio radicale alle emissioni degli edifici, contribuendo così a centrare gli obiettivi comunitari nel campo della transizione energetica”, conclude Pozzani.



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[email protected] (Redazione di Green and Blue) , 2021-11-18 02:59:08 ,
www.repubblica.it

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